“Lu scarfatu”
Quante volte ho visto mia nonna mangiare la mattina questo piatto, ai miei occhi di bambina sembrava una cosa strana, abituata alla classica colazione con latte e biscotti, eppure mia nonna si preparava una buona e nutriente colazione salata, ottima per affrontare il duro lavoro delle massaie di una volta e dei loro mariti che passavano le giornate nei campi. Stesso piatto qualche volta lo preparava a pranzo, con la differenza che al mattino utilizzava pezzi di pane raffermo, mentre a pranzo i pezzi di pane venivano fritti con olio di oliva, i cosiddetti “muersi fritti”.
Il piatto che vi propongo oggi è uno dei più antichi piatti della tradizione salentina e viene considerato piatto unico in quanto sono presenti carboidrati, proteine, grassi e anche il contorno di verdure.
Per preparare questa squisita pietanza occorrono solo pochi ingredienti: del pane raffermo, i legumi già cotti (rimasti di solito il lunedì e che è un peccato buttar via), olio extravergine di oliva e verdura. Non scrivo le quantità perché è un piatto nato per consumare gli avanzi e le donne di una volta non pesavano nulla, cucinavano “a regola”.
Per i legumi si possono utilizzare ceci, fagioli, fave, lenticchie, io di solito non utilizzo le lenticchie perché mi piace prepararle con orzo o farro o grano saraceno o altri cereali. Per la verdura ho utilizzato le cicorie selvatiche raccolte dalla mia dolce mamma e anche il pane è il nostro pane fatto in casa che ho tagliato a pezzettini (i “muersi”). La tradizione vuole che il pane venga fritto in olio d’oliva, garantisco che è molto più saporito ma per non appesantirmi troppo ho evitato la frittura e ho semplicemente passato i pezzettini di pane in una pentola con un poco d’olio. Dopodiché ho aggiunto, in questo caso, i fagioli già cotti e le cicorie che ho tagliato un po’ affinché possano amalgamarsi perfettamente con il resto degli ingredienti e… Lu scarfatu (lo scaldato) è pronto. Piatto povero ma di altissimo valore nutrizionale.
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